martedì 11 ottobre 2011

Cassiopea


A cura di Graziella Mazzoni

Sono strani i nomi di queste inchieste. Evocano ricordi scolastici che sanno di vecchi libri.
Mi sono sempre chiesta chi li sceglie e con quale criterio: cosa c’entra una costellazione con i rifiuti tossici sepolti in Campania?
Da “Il Mattino” (ma la notizia era anche su altri giornali come “La Stampa” ): “Fu un inchiesta clamorosa, quella alla quale s’ispirò lo scrittore Roberto Saviano per il suo ” Gomorra” l’operazione Cassiopea , che nel 2003 portò alla luce i traffici di rifiuti pericolosi tra le industri e di tutta italia e le campagne del casertano, dove i fusti venivano sotterrati, si è conclusa oggi con un nulla di fatto.

IL gip Giovanni Caparco, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere , ha dichiarato il non luogo a procedere per i 95 imputati , quasi tutti titolari di aziende che sversavano i rifiuti nelle campagne.”
Sono segnali forti e drammatici per chi vive in Campania, tra i roghi neri e tra i malati di cancro è uno choc leggere questa notizia. Ti fermi a pensare, riordini le idee e ti rendi conto che ti era sfuggito un’altro piccolo passo in avanti (?!).
Questa fascia di terra non è più uno stato nello stato, ma un paese dove lo Stato, quello dello sventolio delle bandiere, si è arreso.
Saranno contenti quelli che auspicano la secessione anche perchè potranno continuare a sversare i loro veleni industriali nella campania felix.
E sarà contenta anche una parte dei campani, quella che vede solo un pallone con degli uomini strapagati che gli corrono dietro.