martedì 26 luglio 2011

Napule’è… un esempio per l’Italia

Se Tornasse Ferdinando II di Borbone (Regno delle Due Sicilie - Briganti)
La canzone intitolata "Se Tornasse Ferdinando" scritta e cantata da Valerio Minicillo. La canzone è dedicata alla figura di Ferdinando II di Borbone. Nella canzone viene descritto il passaggio dalla dinastia Borbonica a quella Sabauda.
Achille Conforti:‎
"Questa non è una canzone, è un capolavoro di dimensioni enormi, per poesia e musica!".
Anche il Nord farà la fine che i padani garibaldini fecero fare al sud. Tra non molto anche i settentrionali avranno necessità di istituire il giorno della memoria.


----------------




----------------------

Sono passate cinque settimane dal mio arrivo a Napoli.
Cinque settimane di emergenza.

Appena ricevuto l’incarico di guidare l’Asia, l’azienda di raccolta dei rifiuti, un napoletano mi ha detto: “Raphael, come nel film ‘Benvenuti al Sud’ piangerai due volte: adesso che arrivi a Napoli e poi quando te ne andrai!”.
Scherzando ma contemplando la gravità dei problemi da risolvere gli ho risposto: “Basta che non pianga tutti i giorni!
” Invece in città si inizia anche a sorridere:
molti abitanti di Napoli si sono infatti attivati, prendendosi cura di vie, piazze e giardini della città.

Da cittadino credo che sia una svolta, che genera una forza scardinante: i cittadini aiutano e in alcuni casi si sostituiscono alle istituzioni invocando (pretendendo) la massima attenzione e la totale trasparenza nella gestione dei beni comuni.
I cittadini ricoprono perciò anche il ruolo di sorveglianti degli amministratori pubblici (e in questo caso si sostituiscono ai media) in nome di comportamenti efficienti, etici e corretti.
Tante mobilitazioni di gruppi informali come i Friarielli Ribelli e i CleaNap, di cui vi invito a diventare fan su Facebook per essere informati sulle prossime iniziative. Centinaia di napoletani, di ogni età e appartenenti a tutti i quartieri, che puliscono e abbelliscono alcune zone della città lanciando un chiaro e forte messaggio alla cittadinanza e, ovviamente, alle istituzioni.


Quando ho potuto mi sono unito a loro.
E così hanno fatto gli operatori di Asia ai quali chiedo costantemente di coordinarsi con gli organizzatori di questi gruppi per collaborare e rendere più incisivo ed efficace ogni intervento.
D’altra parte, che la causa dell’emergenza rifiuti non sia da imputare – come purtroppo si pensa altrove in Italia – ai napoletani, a me è chiaro da tempo. E i dati di cui dispongo lo dimostrano:
la raccolta differenziata porta a porta, nelle zone in cui è stata attivata, è svolta correttamente dal 70% delle persone (con rilievi di oltre il 90%) e in quei quartieri ha una media del 65%:
per approfondimenti consiglio il sito Asianapoli.it.
Perciò se le persone sono messe nelle condizioni di contribuire al servizio lo fanno nel migliore dei modi, aiutando e aiutandosi a migliorare.
Non parliamo di Posillipo o del Vomero, ma tra gli altri, di porzioni di quartieri anche periferici (e in alcuni casi problematici) quali Scampia, Ponticelli, Chiaiano, Bagnoli, Colli Aminei.

Tra i cittadini meritevoli voglio citare molti lavoratori di Asia, che operano su tre turni e in condizioni di difficoltà, purtroppo tra lo scetticismo e le lamentele di alcuni cittadini (di cui comprendo la “scottatura”, dopo anni di disagio).
Oggi credo che soltanto la cooperazione tra i napoletani e le istituzioni possa accelerare la definitiva uscita dalla crisi in cui Napoli è piombata negli anni ’90 (proprio così: l’emergenza esiste da vent’anni!).
Tale collaborazione sarà la chiave per raggiungere da settembre altri 200mila cittadini con la raccolta porta a porta e per attivare azioni di sensibilizzazione e diffusione delle pratiche migliori.

Come tanti che mi conoscono ormai sanno, sono un convinto sostenitore delle mobilitazioni dal basso.
Cito a tale proposito il movimento dei Signori Rossi, presente anche su Facebook, che mi vede protagonista insieme a migliaia di altri cittadini per la diffusione dell’etica nella pubblica amministrazione, e che si fonda, appunto, sulla partecipazione collaborativa dei cittadini.
Farò di tutto, a Napoli, per facilitare lo scorrere di energie collaborative di tutti.

Non approfondisco adesso le soluzioni tecniche al problema rifiuti perché sono già pubbliche e fanno parte del programma elettorale di de Magistris:
avrò modo di ritornarci in futuro, scrivo oggi per raccontare di questo mio primo mese di lavoro a Napoli.

Parafrasando una canzone molto cara ai napoletani – Napul’è (ancora) na carta spuorca, ma qualcuno senne ‘mporta – ringrazio i tantissimi cittadini che si sono attivati in questo percorso di rinascita.
E gli italiani che ne diffonderanno l’esempio.




Per contatti: pulirenapoli@gmail.com
Descrizione Andiamo a ripulire Napoli è un'iniziativa apartitica, promossa da un libero cittadino ad altri liberi cittadini per dimostrare la solidarietà tra italiani.

L'iniziativa consiste nel convergere a Napoli da qualsiasi parte d'Italia, in auto o in treno, alla spicciolata, dotati di un sacco da spazzatura, guanti in lattice, mascherina (tutto si trova nei supermercati) e prelevare ognuno un sacco di spazzatura corrispondente a quello normalmente usato nella propria casa.
Giunti a Napoli, si preleva immondizia e si riempe ognuno il proprio sacco.
Lo si riporta a casa propria e lo si smaltisce nel proprio cassonetto, rispettando dove previsto la raccolta differenziata.

Il risultato di tale operazione è evidente. "Polverizzare" la raccolta in modo da aiutare l'amministrazione napoletana a ridurre il problema dello smaltimento dei rifiuti urbani. Ho contattato il Comune di Napoli dal quale mi aspetto di avere suggerimenti riguardo all'iniziativa.

QUESTA INIZIATIVA NON E' PROMOSSA DA NESSUN PARTITO POLITICO O MOVIMENTO, E' ASSOLUTAMENTE TRASVERSALE E NON E' IN ALCUN MODO STRUMENTALIZZATA O STRUMENTALIZZABILE.

E' solo il senso civico di un cittadino che chiede lo stesso ai suoi concittadini. E' un aiuto alla città di Napoli, ai nostri concittadini napoletani, una dimostrazione di solidarietà nazionale, trasversale e che coinvolge tutti indistintamente.
Se c'è un valore è quello di dimostrare affetto e solidarietà a chi ha un problema e non riesce da solo a risolverlo. E' un aiuto concreto. Costa poco (un viaggio in treno o per chi è più vicino, in auto) e va coordinato per non creare dissidi o reazioni politiche.

Ma è l'unico modo per dimostrare a noi stessi che SIAMO ITALIANI!!! TUTTI!! e tutti con medesimi doveri e diritti, senza distinzione di censo, classe o opinione e ideale politico.

Dimostriamo a noi stessi coraggio e solidarietà, non solo nella cabina elettorale ma tutti i giorni.

"Libertà è partecipazione" (G. Gaber)
(visualizza meno)
Andiamo a ripulire Napoli è un'iniziativa apartitica, promossa da un libero cittadino ad altri liberi cittadini per dimostrare la solidarietà tra italiani.

L'iniziativa consiste nel convergere a Napoli da qualsiasi parte d'Italia, in auto o in treno, alla spicciolata, dotati di un sacco da spazzatura, guanti in lattice, mascherina (tutto si trova nei supermercati) e prelevare ognuno un sacco di spazzatura corrispondente a quello normalmente usato nella propria casa.
Giunti a Napoli, si preleva... (visualizza altro)